Elizabeth Fort

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elizabeth fort
William Murphy https://www.flickr.com/photos/infomatique/

Elizabeth Fort è una fortezza del diciassettesimo secolo situata nella zona meridionale della città di Cork, in Barrack Street: si dice che sia uno degli esempi migliori per osservare un forte di quel periodo dalla sagoma stellata. Costruito in origine nel 1601 (durante il regno della Regina Elisabetta I, da cui prende il nome), Elizabeth Fort fu distrutto dagli stessi abitanti della città di Cork, durante la guerra civile con l’Inghilterra e alcuni anni dopo la morte della Regina. Purtroppo la loro mossa non si rivelò una delle migliori e i cittadini di Cork furono costretti dai soldati britannici a ricostruire la fortezza a proprie spese, rendendola però ancora più robusta e resistente di quella precedente, che era prevalentemente composta da fango e legno. Dopo la ri-costruzione del 1624, quindi, la fortezza è rimasta circa la stessa, fatta eccezione per alcuni miglioramenti apportati dallo stesso Oliver Cromwell durante l’assedio della città.

 

elizabeth fort
William Murphy
https://www.flickr.com/photos/infomatique/

Nel corso dei secoli il forte è stato utilizzato prima come deposito di armi, in particolare nel diciottesimo secolo, e poi come prigione in cui venivano rinchiusi i detenuti in attesa di essere mandati in Australia. Elizabeth Fort è anche conosciuta per essere stata la sede della gendarmeria (Garda Station) dal 1929 al 2013.

Oggi, invece, Elizabeth Fort rimane uno dei pezzi storici più importanti di tutta la città di Cork, liberamente visitabile da chi è interessato al tumultuoso passato di questa bellissima città. All’interno della fortezza si ritrovano anche statue, cannoni e altri elementi o reperti che raccontano quella che fu la storia della fortezza nel corso del tempo. Inoltre, una delle caratteristiche che rendono maggiormente attrattivo il luogo è la vista sulla città che offre dalle sue alte mura.

 

Per ottenere maggiori informazioni sugli orari di apertura di Elizabeth Fort e per programmare la vostra visita, inviate un’email a [email protected]

 

Greta Gontero

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